Santità ed Esoterismo - Aprile

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San Francesco di Paola

SAN FRANCESCO DI PAOLA

02 Aprile

Figlio di genitori devoti a San Francesco d’Assisi, dopo un anno trascorso in un monastero francescano ed una visita alle città fondamentali per la fede cristiana, tra cui Roma, che lo deluse, da quindicenne, Francesco si diede all’eremitaggio in un bosco di proprietà della famiglia. Attorno a lui si radunò un gruppo di fedeli, che costituirono il nucleo dell’Ordine degli Eremiti di San Francesco, noti come Minimi, quando la sua fama di santità oltrepassò i confini della Calabria. Veniva interpellato per consigli spirituali e di carattere pratico dai poveri che prediligeva e dai suoi molti seguaci. Era famoso per le sue doti di taumaturgo e per questo venne chiamato al capezzale del re di Francia Luigi XI. Il sovrano, moribondo, lo nominò direttore spirituale di suo figlio e successore Carlo VIII. Morì in Francia a 91 anni, un record per l’epoca. Tra i suoi miracoli, quello dell’acqua, che lo ha reso patrono dei marinai: si narra che volendosi recare in Sicilia, chiese ad un barcaiolo di fargli passare lo Stretto di Messina. Quando questi gli negò il favore, il Santo stese il mantello sull’acqua e su questa zattera improvvisata, raggiunse l’isola.

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Sant'Isidoro di Siviglia

SANT'ISIDORO DI SIVIGLIA

4 Aprile

Vissuto nel 1° secolo d.C., Sant’Isidoro di Siviglia ci ha lasciato una vera enciclopedia con i XX libri delle “Etymologie” che trattano di diverse discipline, a partire dall’origine delle parole, appunto. A Siviglia fondò un collegio ecclesiastico, prototipo dei moderni Seminari. Da ragazzo era uno studente svogliato, che marinava spesso la scuola e fu proprio durante una di queste “gite non autorizzate” che la visione del solco profondo lasciato da una corda sul bordo di un pozzo gli fece comprendere il potere della volontà. Ne ebbe tanta da meritarsi la fama di uomo più sapiente della sue epoca. Era tutto scritto nel libro del Destino: appena nato, la culla dove dormiva venne invasa dalle api, che si posarono sulle sue labbra senza pungerlo, pronostico della sua parola.

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Sant'Ezechiele Profeta

SANT’EZECHIELE

10 Aprile

Due date per il profeta Ezechiele: 10 Aprile secondo il martirologio cristiano di rito romano (chiesa cattolica) oppure il 23 Luglio secondo il rito cristiano ortodosso. Visse la grande deportazione dei Giudei a Babilonia; all’epoca aveva 25 anni. Seguendo la chiamata profetica, confortò con le sue visioni i deportati, utilizzati come schiavi per coltivare i campi. La sua visione più celebre fu quella del campo disseminato di ossa e teschi, che grazie al soffio divino riprendevano vita, rivestendosi dei loro corpi: un’allusione al Giudizio Universale ed alla resurrezione della carne. Ezechiele morì a Babilonia per mano di un capo dei popoli di Israele, da lui ripreso per i suoi riti idolatri.

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San Giuseppe Moscati

SAN GIUSEPPE MOSCATI

12 Aprile

Vissuto a cavallo del 1800 ed il 1900, Giuseppe Moscati fu un medico autore di guarigioni miracolose e, per questo, ancora oggi, viene venerato nella Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli, dove gli è dedicata una cappella zeppa di “ex voto” Avviato fin da ragazzo a lenire le sofferenze dei malati, studiò medicina e si prodigò molto dopo l’eruzione del Vesuvio del 1906 e l’epidemia del colera nel 1911.

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Santa Bernardette Soubirous

SANTA BERNARDETTE SOUBIROUS

16 Aprile

Fu a lei e ad altri due pastorelli che la Vergine apparve a cominciare dall’11 febbraio 1858, per ben 18 volte, presso la rupe di Massabielle, dove con un’usanza di origine celtica, si sacrificavano maiali in onore della Madre Terra. Il fatto interessante è che in una successiva apparizione, la Signora rivelò il Suo Nome: Immacolata Concezione, effettivamente dichiarato come dogma due anni prima, da Papa Pio IX, ma questo la ragazzina analfabeta non lo poteva sapere. Morì a 35 anni, dopo lunghe sofferenze ed il suo corpo rimase incorrotto anche dopo la morte. Il suo corpo esposto in una tomba di vetro sembra quello di una suora che dorme serenamente. 

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San Giorgio

SAN GIORGIO

23 Aprile

Fu un cavaliere martire, nato in Palestina nel III° secolo d.C. Secondo la leggenda, operò diversi prodigi e morì, risorgendo miracolosamente per tre volte. La fama di cui gode ancora oggi, però, è legata alla leggenda medioevale, che lo descrive come l’uccisore del drago, simbolo del male, pronto a divorare la giovane figlia del re di Libia. San Giorgio ordinò alla principessa di legare il drago alla cintura e come se fosse un cagnolino al guinzaglio lo portarono a palazzo reale, dove San Giorgio lo trafisse con la lancia. La storia rievoca il mito greco di Perseo, liberatore di Andromeda, incatenata allo scoglio. San Giorgio è Patrono d’Inghilterra, in particolare dell’Ordine Cavalleresco della Giarrettiera (che andava in battaglia al grido di “Saint George for England”) e fu anche il Patrono di Portogallo e Lituania, dove sotto l’epiteto di “San Giorgio Verde”, simboleggiava il trionfo della stagione primaverile, celebrato con riti di fertilità: bagni nel fiume, mazzi di verdi frasche ed una curiosa torta con nove protuberanze (perché 9 è il numero della rinascita) Curiosa anche la tradizione spagnola, dove per San Giorgio, Patrono degli armaioli, dei cavalieri e degli scout, nonché dei librai, le ragazze offrono ai fidanzati un libro e lui ricambia con un dono di fiori e cioccolatini.

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San Marco Evangelista

SAN MARCO EVANGELISTA

25 Aprile

Non è certo che l’Evangelista Marco abbia conosciuto Gesù Cristo, ma poiché solo nel suo Vangelo, che tra le altre cose è il più antico, quindi si presume scritto per primo ed iniziato a scrivere quando Gesù fosse ancora vivo, si menziona la presenza di un ragazzo vestito di un telo, al momento dell’arresto di Gesù nell’Orto degli Ulivi o Getzemani, che dir si voglia. E’ probabile che quel ragazzo fosse proprio Marco, che in quella circostanza Marco scappò via nudo. Fu battezzato da Pietro, che lo chiamava “figlio” e forse presso di lui, a Roma, scrisse la sua narrazione in versione integrale. Le sue reliquie, trafugate da alcuni marinai, furono trasportate a Venezia, che lo elesse patrono della città ed adottò il suo simbolo, il leone, come vessillo.

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Santa Caterina da Siena

SANTA CATERINA DA SIENA

29 Aprile

La sua vocazione era già chiara a dodici anni, quando rifiutò il matrimonio combinato dai genitori e resistette così tanto alle pressioni, che si ammalò gravemente. Fu allora che riuscì ad entrare nell’Ordine Domenicano delle Mantellate e si prodigò per l’assistenza ai poveri ed ai malati. Era accompagnata da molti seguaci, la cosiddetta “bella brigata”. Le sue lettere, che trattavano acutamente i temi più importanti del Cristianesimo e della società del tempo, la resero famosa, pur non essendo pienamente colte nel loro valore intrinseco. Fu lei in una missione di pace ad infondere al Papa la spinta per ritornare a Roma, dopo lo Scisma di Avignone. E’ patrona d’Italia e compatrona d’Europa.

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