Santità ed Esoterismo di Febbraio

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Santa Verdiana

SANTA VERDIANA

1 Febbraio

Verdiana è una Santa fiorentina, appartenente alla nobile famiglia degli Attavanti, contemporanea di San Francesco, dal quale fu ammessa all’Ordine Francescano. Tra i fatti salienti della sua vita, possiamo annoverare un miracolo risalente all’epoca in cui, da laica, amministrava i poderi dello zio. Si racconta che, avendo vuotato il magazzino per dare tutto ai poveri ed avere suscitato così le ire dello zio, il mattino seguente, aprendo il locale, vi ritrovò tutti i beni che aveva generosamente dispensato. Poi va ricordato il pellegrinaggio a Compostela, quando sulla via del ritorno, prese la decisione di darsi all’ascesi. Visse per 34 anni in clausura in una cella nel romitorio di Castelfiorentino, con una finestrella come unico contatto con il mondo. La leggenda vuole che, negli ultimi anni passati in cella, avesse come compagne due vipere, ma che si rifiutasse si abbandonarla, accogliendo anzi il tormento come una prova divina. I serpenti, simbolo di rigenerazione, ne accompagnano infatti l’iconografia. Si dice, infine, che al momento della sua morte, tutte le campane del paese, di cui oggi è patrona, si misero a suonare da sola. Il fatto più curioso è che lo stesso giorno, cioè il 1° Febbraio, i Celti onoravano la Dea Brigit, signora dell’arte medica (che come simbolo ha proprio un serpente che si attorciglia su un bastone) e garante di guarigione.

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Sant'Orso

SANT’ORSO

1 Febbraio

Eremita Valdostano, collocabile tra il V° e l’VIII° secolo, raffigurato in compagnia di un uccellino, perché si narra che usasse destinare un terzo del suo raccolto ai passerotti. Il nome maschera l’origine celtica del Santo. Infatti i Celti consideravano l’orso molto importante e sacro. Ad Aosta, città di cui Sant’Orso è Patrono, gli è stata dedicata una cattedrale, la famosa “Collegiata”. Sant’Orso protegge dalle calamità naturali e molte malattie, tra cui i reumatismi e il mal di schiena e fa ritrovare gli oggetti smarriti.

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Santa Brigida

SANTA BRIGIDA

1 Febbraio

Badessa irlandese, evangelizzatrice d’Irlanda insieme a Sant Patrizio. Figlia di un druido, elargiva provviste ai poveri e donò la spada cerimoniale del padre ad un lebbroso. Britt in gaelico significa “eccelsa”, come la Triplice Dea, ossia la Luna, patrona dei fabbri, dei medici e dei poeti. La sua festa cadeva il 1° Febbraio, Imbolc, nel calendario celtico. Santa Brigida, invece, è diventata patrona dei lattai, della casa e del focolare domestico, oltre che delle fontane terapeutiche. Si dice che da un barile di birra, ne produsse così tanta da dissetare i fedeli di trentasei chiese. Non va confusa con Santa Brigida di Svezia.

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Sant'Agata

SANT’AGATA

5 Febbraio

Nobile catanese, martirizzata nel 251, per aver opposto resistenza alle avances del pretore, fu corteggiata da Quinziano, che si era invaghito di lei. Accusata di professare la fede cristiana, fu punita con il taglio dei seni, che il giorno seguente, secondo la leggenda, ritornarono intatti e più belli e prosperosi di prima. Allora fu denudata e stesa sui carboni ardenti, mentre la città veniva scossa da un tremendo terremoto. Sul suo sepolcro fu steso il velo che Agata tesseva di giorno e disfaceva di notte, proprio come Penelope, per tenere a distanza lo sgradito corteggiatore. L’anno seguente alla sua morte, durante un’eruzione dell’Etna, il popolo si fece scudo con quel velo, che all’improvviso divenne da bianco a rosso fuoco; per questo viene invocata contro la furia del vulcano. Inoltre come la Grande Madre Iside, alla quale la collegano molti dettagli curiosi, è protettrice delle puerpere, delle balie, dei fabbricanti di campane (altro simbolo del ventre materno) e del vero amore (quando ci si bacia tra due persone che si amano “si sentono le campane”). Per tornare ad Iside e a Sant’Agata, gli elementi in comune sono:

-il velo, caratteristica della grande Dea egizia;

-il latte (rappresentato dal seno) che la Dea portava in un’ampolla;

-il mare (alla stessa data, si celebrava la festa della navicella).

Il busto argenteo della Santa veniva portato in processione da quattro giovani vestiti di bianco, proprio come i seguaci della Dea egizia. Curiosità: il 5 febbraio in Spagna, si celebra il Carnevale delle Donne, che prendono ritualmente il potere nell’iniziativa del rapporto amoroso.

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Santa Scolastica

SANTA SCOLASTICA

10 Febbraio

E’ la gemella di San Benedetto da Norcia, fondatore dell’omonimo Ordine di Frati, dall’ormai famosissimo motto “Ora et Labora” Come si conviene a due gemelli, Santa Scolastica e San Benedetto ebbero vite parallele, tanto che morirono a 40 giorni di distanza uno dall’altra. Scolastica seguì il fratello a Subiaco e poi a Cassino, dove lui fondò il Monastero sulla cima del monte, ancora in piena attività e meta di pellegrinaggi ancora oggi, il famoso Monastero di Montecassino (visibile anche dall’Autostrada del Sole). Lei poi si fermò ai piedi del monte, a Piumarola; ma nonostante la vicinanza i due fratelli si vedevano solo una volta all’anno. Determinante fu l’ultimo loro incontro: San Benedetto, dopo un pomeriggio trascorso a dialogare con Santa Scolastica di cose celesti, voleva tornare al suo monastero, ma la sorella lo pregò, invano, di rimanere, forse presaga del proprio destino. Insensibile e testardo, San Benedetto si preparò per uscire, ma Dio ascoltò le suppliche di Scolastica e scatenò un temporale tremendo. Tre giorni dopo l’inizio di questo temporale, Santa Scolastica morì e San Benedetto ne ebbe la notizia vedendo l’anima della sorella prendere il volo, sotto forma di colomba. Da questo episodio, si evince il perché Santa Scolastica sia invocata contro fulmini e tempeste.

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San Valentino

SAN VALENTINO

14 Febbraio

Il Santo Martire nacque a Terni attorno al 175 d.C. e, giovanissimo, divenne il primo vescovo della città. Probabilmente fu anche medico. Si guadagnò il titolo di Protettore degli Innamorati quando celebrò il matrimonio tra il legionario romano Sabino e la giovane cristiana Serapia. In realtà il suo martirio, che subì quando era quasi centenario, servì alla Chiesa Cattolica per sostituire con una cerimonia cattolica, le feste pagane che si celebravano a Roma, note come “Lupercus”, ossia cerimonie orgiastiche che si svolgevano proprio a metà Febbraio. Coppie estratte a sorte si univano allora ritualmente per rendere fecondi i campi, mentre le giovani spose venivano frustate con cinte di pelle di capretto o ariete, animale notoriamente focoso. La leggenda cristiana vuole che San Valentino, amante dei fiori, usasse donare alle coppie di innamorati una rosa raccolta nel suo giardino. Questa usanza fece sì che un numero sempre maggiore di coppie richiedesse al Santo di unirle in matrimonio, tanto da indurlo a dedicare un giorno all’anno, il 14 Febbraio appunto, ad una benedizione nuziale generale.

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Santi Cirillo e Metodio

SANTI CIRILLO E METODIO

14 Febbraio

Oltre a San Valentino, patrono degli innamorati, il 14 Febbraio si festeggiano anche i due colti fratelli, Cirillo, studioso e linguista, e Metodio, ordinato vescovo, nati a Salonicco, noti per aver evangelizzato i Paesi Slavi ed inventato l’alfabeto cirillico, in uso in Bulgaria e nei Paesi Slavi. I due tradussero in slavo  la Bibbia ed i testi sacri latini, ragione per cui si guadagnarono il titolo di patroni dei popoli slavi. Sono anche patroni dei professori.

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Santi Faustino e Giovita

SANTI FAUSTINO E GIOVITA

15 Febbraio

Cavalieri, figli di una nobile famiglia pagana di Brescia del I° secolo d.C. e furono convertiti da Sant’Apollonio e divennero subito predicatori. L’efficacia della predicazione fu tale da suscitare le ire delle più potenti famiglia della città, che spinsero affinchè fossero eliminati. Vennero denunciati all’Imperatore Adriano, di passaggio a Milano nel 120 d.C. come nemici della religione pagana. Si rifiutarono di adorare il Sole davanti all’imperatore e vennero condannati a morte. Secondo la leggenda si trovarono in una gabbia con i leoni, che non li toccarono e sopravvissero a varie torture. Vennero infine decapitati. Sono patroni della città di Brescia.

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