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Gocce cristallizzate in perle di Luce e Saggezza da prendere per combattere l'annichilimento dell'anima e la deriva spirituale

 “Gemme di Saggezza”,  contiene e rappresenta una raccolta scelta di particolari scritti e di stralci, che sono potenziali “attivatori psichici e spirituali”, per l’anima del “navigatore alla deriva”, che può trovare in queste gemme, Luce ed Energia per alimentarsi e rigenerarsi alla fonte dell'Amore incondizionato dell’Universo. Sono appunto piccole gemme, nella miniera spesso avara di preziosi della navigazione esistenziale umana, un’oasi spirituale ed una chiave per il cuore del mondo e l’anima del Tutto.

DolceLuna

 

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CERCA DI ESSERE FELICE

Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta,

e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio.

Finchè è possibile senza doverti abbassare

sii in buoni rapporti con tutte le persone.

Dì la verità con calma e chiarezza

e ascolta gli altri anche i noiosi e gli ignoranti,

anche loro hanno una storia da raccontare.

Evita le persone volgari ed aggressive

esse opprimono lo spirito.

Se ti paragoni agli altri,

corri il rischio di far crescere in te

orgoglio e acredine,

perchè sempre ci saranno persone

più in basso o più in alto di te.

Giosci dei tuoi risultati

così come dei tuoi progetti.

Conserva l'interesse per il tuo lavoro,

per quanto umile, è ciò che realmente possiedi

per cambiare le sorti del tempo.

Sii prudente nei tuoi affari,

perchè il mondo è pieno di tranelli.

Ma ciò non accechi la tua capacità

di distinguere la virtù

molte persone lottano per grandi ideali

e dovunque la vita è piena di eroismo.

Sii te stesso.

Soprattutto non fingere negli affetti

e neppure sii cinico riguardo all'amore

poichè a dispetto di tutte le aridità e disillusioni

esso è perenne come l'erba.

Accetta benevolmente gli ammaestramenti

che derivano dall'età, lasciando con un sorriso sereno

le cose della giovinezza.

Coltiva la forza dello spirito

per difenderti contro l'improvvisa sfortuna.

Ma non tormentarti con l'immaginazione.

Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.

Al di là di una disciplina morale

sii tranquillo con te stesso.

Tu sei un figlio dell'Universo,

non meno degli alberi e delle stelle;

tu hai diritto ad essere qui.

E che ti sia chiaro o no,

non vi è dubbio che l'Universo

ti si stia schiudendo come dovrebbe.

Perciò sii in pace con Dio

comunque tu Lo concepisca,

e qualunque siano le tue lotte e le tue aspirazioni,

conserva la pace con la tua anima

pur nella rumorosa confusione della vita.

Con tutti i suoi inganni, i lavori ingrati

e i sogni infranti, è ancora un mondo stupendo.

Fai attenzione.

Cerca di essere felice.

(Manoscritto di Baltimora (1692) trovato nell'antica chiesa di San Paolo a Baltimora).

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INNO ALLA VITA

La vita è un'opportunità, coglila.

La vita è bellezza, ammirala.

La vita è beatitudine, assaporala.

La vita è un sogno, fanne una realtà.

La vita è una sfida, affrontala.

La vita è un dovere, compilo.

La vita è un gioco, giocalo.

La vita è preziosa, abbine cura.

La vita è una ricchezza, conservala.

La vita è amore, godine.

La vita è un mistero, scoprilo.

La vita è promessa, adempila.

La vita è tristezza, superala.

La vita è un inno, cantalo.

La vita è una lotta, accettala.

La vita è un'avventura, rischiala.

La vita è felicità, meritala.

La vita è la Vita, difendila.

(Madre Teresa di Calcutta)

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LA VOCE DEL SILENZIO

Se la tua Anima sorride immersa nella Luce Solare della tua Vita; se la tua

Anima canta entro la sua crisalide di carne e di materia; se la tua Anima

piange entro il suo castello d’illusioni; se la tua Anima lotta per spezzare

l’argenteo filo che la unisce al MAESTRO, sappi, o Discepolo, la tua Anima

è di questa terra.

Quando la tua Anima che si dischiude da ascolto al tumulto del Mondo;

quando la tua Anima risponde alla voce ruggente della Grande Illusione;

quando sbigottita nel vedere le cocenti lacrime di dolore, assordata dalle grida

d’angoscia, la tua Anima si ritrae come la pavida tartaruga nel guscio

dell’EGOISMO, sappilo, o Discepolo, tempio indegno è la tua Anima del suo

Dio Silente.

Quando, cresciute le sue forze, la tua Anima si arrischia fuori del suo

sicuro asilo, e, staccatasi dall’involucro protettore, tende l’argenteo suo filo e

si spinge in alto; quando, scorgendo la sua immagine sulle onde dello Spazio,

essa mormora: “Questa sono Io”, confessa, o Discepolo, che la tua anima è

presa nelle reti dell’illusione.

Questa terra, o Discepolo, è la stanza del Dolore, dove lungo il Sentiero

delle dure prove sono sparse insidie per avvolgere il tuo Ego nell’illusione

detta la “Grande Eresia”.

(Estratto dalla "VOCE DEL SILENZIO")

 

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LA SOLITUDINE ATTIVA

La vita contemplativa vissuta nel silenzio, nella solitudine e nella povertà è pregna di significato.

Ci sono delle pagine del diario del mio maestro che descrivono questa vita nel deserto che ai miei occhi appaiono di grande bellezza.

«Armonia Primigenia, che danzi sui prati fioriti al ritmo glorioso dell'amore e gorgheggi nel canto melodioso degli uccelli, che da sempre Ti manifesti nella vita e nella morte, Ti prego ... vieni in questo giardino dell' innocenza ritrovata, luogo di bellezza che ora porta il Tuo nome e la cui storia è scritta nei celesti annali, da quel poeta che vive solitario e silenzioso l'alto monte dell'unico Sé, in compagnia di madonna povertà e di sorella castità, sotto la protezione della Divina Libertà».

Noi viviamo in una società che moltiplica le necessità, i bisogni e conseguentemente l'insoddisfazione. Siamo pieni di cose e veniamo spinti sempre verso nuove cose. Non ci si accontenta di quel che si ha e si è pungolati ad avere sempre di più.

Il romitaggio, così come l'ho vissuto appresso al mio maestro, un romitaggio duro, una casa senza acqua corrente, senza elettricità, isolata in un bosco, difficile da raggiungere ha un senso di morte incombente e ben può essere chiamato deserto.

La solitudine è solo un aspetto della spoliazione. La nostra anima è una citta caotica, una jungla lussureggiante. Inoltrarsi nel deserto semplifica la vita interiore, anche la parola, il pensiero viene risparmiato, diventa superfluo.

In una civiltà di parole come la nostra la vita eremitica, fatta di silenzio e solitudine è insopportabile. Eppure man mano che la spoliazione ti porta a rimanere nudo di fronte alla Presenza silenziosa emerge una contentezza grande e una pienezza straordinaria che nessun bene della vita sociale può eguagliare.

La vita contemplativa, semplificata alla soddisfazione dei bisogni elementari, alle necessità basilari del proprio corpo lascia grande spazio al sorgere nella nostra spazialità psichica di una Presenza radiosa che colma l'anima di pienezza. Forse sono un po' monotono nel sottolineare il senso di Pieno che sorge al desertificarsi del proprio orizzonte percettivo.

Non è un attutimento delle sensazioni, ma un vivere pienamente le sensazioni superstiti.

La vita moderna prescrive la soddisfazione dell'io in sempre più vari e sofisticati modi.

La vita eremitica vissuta nella povertà rende saporita una insalata di verdure raccolta nell'orto. Rende caldo e amorevole un semplice sguardo. Tutto diventa pieno, soddisfacente, un dono della grazia. Nulla si tiene e nulla si abbandona.

E si è liberi, non aspirando a nulla, non nutrendo nessuna aspettativa si gode della più grande libertà.

Occorre intenderci sul senso della solitudine, nella vita contemplativa si istaura un dialogo con ogni nota vivente. Può difettare la presenza dell'uomo e del suo ciarlare vano, ma l'anima si apre al dialogo con tutti gli esseri senzienti, le note vegetali e animali, gli enti spirituali non lasciano mai veramente solo l'eremita. Sopratutto il contemplante corpifica una Presenza, direbbe Plotino, che val più della scienza.

La solitudine ha in serbo una infinità di doni e di lezioni di saggezza da parte del mondo minerale, animale e vegetale e, soprattutto si è soli sì, ma con il Solo.

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